Suona la campanella, largo a grembiuli e guantoni da forno. L’Inghilterra ha dato ascolto agli appelli dello chef salutista Jamie Oliver: da settembre 2014 imparare a cucinare diventerà una materia scolastica, obbligatoria per i ragazzi dai 7 ai 14 anni.
Lo chef inglese Jamie Oliver, protagonista in tivù e sul campo di un’autentica crociata per il mangiare sano, ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia: insegnare ai bambini a cucinare è il primo passo, fondamentale, per instillare regole e nozioni base di educazione alimentare. La migliore cura per prevenire l’obesità infantile, piaga dilagante Oltreoceano ma sempre più diffusa anche nella “salutista” Europa, e per mettere al bando cattive abitudini capaci di compromettere una crescita equilibrata. Il governo britannico gli ha dato ascolto: a partire da settembre 2014, le lezioni di cucina entreranno a far parte dei curricula scolastici per i ragazzi dai 7 ai 14 anni.
Dal prossimo anno, insomma, le “cookery lessons” figureranno tra le materie obbligatorie per i piccoli sudditi di Sua Maestà accanto all’algebra, alla storia e alla geografia. In particolare, alla “primary school”, l’equivalente delle nostre elementari, i bambini impareranno a combinare gli ingredienti base in modo da preparare pietanze semplici e genuine; alla “secondary”, da preadolescenti, si dovranno invece cimentare nella preparazione di almeno venti piatti diversi e apprenderanno varie tecniche di cottura, dalla piastra al forno.
Una novità accolta con entusiasmo dalle associazioni salutiste. E che non poteva che rendere al settimo cielo colui che, in una lunga serie di tournée tra le mense scolastiche americane ed europee, non si è mai stancato di diffondere l’equazione cibo = salute. Del resto nasce da un’idea di Oliver anche il “Food Revolution Day”, indetto il prossimo 17 maggio per celebrare in tutto il mondo il mangiare sano e la biodiversità alimentare. “E’ un momento critico per la salute dei bambini e il governo ha un’enorme responsabilità. Il cibo a scuola e l’educazione al cibo a scuola sono fondamentali”, ha scritto lo chef sul suo blog. E poi: “L’impegno per l’educazione alimentare è un grande traguardo, ma c’è ancora molto da fare. Questa è la prima buona notizia da molto, molto tempo e una grande vittoria per il futuro dei nostri figli”.
Chissà se la lungimiranza degli inglesi “contagerà” i responsabili dell’istruzione pubblica anche alle nostre latitudini. Intanto, se le capacità culinarie degli under 15 vi rendono scettici, guardate cosa combinano questi bambini, semifinalisti dell’edizione australiana di Masterchef.