Tendenze: cucinare sul basalto!

E’ già nelle cucine dei migliori chef, la sua pagina facebook in quattro mesi ha già acquisito quattromila fans. Stiamo parlando della Cocinera, la padella in basalto firmata dal sardo Sandro Pinna. Uscita da pochissimo sul mercato ma già oggetto di culto tra gli intenditori.

Dalla terra dei sassi arriva una padella che oltre ad essere dietetica,  si può usare sul fornello, in forno o direttamente sulla brace senza bisogno di aggiungere grassi, è bella e può essere usata sia come piastra di cottura che piatto di portata.

Roberta Petza del ristorante S’Apposentu, Lorenzo Cogo del El Coq, Simone Rugiati del canale Il gambero rosso, l’hanno già messa tra i loro strumenti di lavoro.

La padella o il tegame sono realizzati in un monoblocco di basalto, la vetrificazione naturale è ottenuta cuocendo lan la pietra a 1000° gradi e ne garantisce l’impermeabilità e la du882919_422346701225841_322694168_orata mettendo in risalto le specificità del basalto sardo le piccole imperfezioni e rendendo ogni oggetto unico per colore e sfumature. Tale processo di vetrificazione impedisce a sostanze estranee di comporsi durante la cottura preservando gli alimenti da qualsiasi alterazione di sapore. La cottura si ha per assorbimento uniforme di calore e ciò preserva tutto il valore vitaminico e nutritivo dei cibi.

La pietra di basalto è per sua natura antiaderente ed è in grado di conservare e accumulare calore per un tempo molto lungo. Utilizzarla è molto semplice, è sufficiente posizionarla sul fornello e aspettare che si riscaldi. Una volta giunta a temperatura ottimale è tempo di cucinare. Si può farlo sulla fiamma, oppure sfruttare il calore accumulato per proseguire la cottura in tavola.

Indicatissima per i risotti, per gli arrosti, per le verdure. Oltre ad essere un ottimo sistema di cottura, si può usare anche come piatto di portata per garantire pietanze calde direttamente in tavola. Il creatore di questo raffinato utensile è un ragazzo giovanissimo che ha saputo guardarsi intorno e trovare nei sassi della sua terra un’idea vincente.

Il prezzo  è di 250 euro, comprandola sul web nel sito ufficiale se ne spendono 220.

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Il termine CORESTAURANT è parte di un marchio registrato e contraddistingue  location o ristoranti aperti al pubblico che offrono ai loro clienti la possibilità di cucinare come nel proprio “ristorante per un giorno”.

La gestione dell’uso del marchio Qking Corestaurant si ispira all’idea di social business  teorizzata dall’economista premio Nobel Muahammad Yunus: i locali (o location) che intendono utilizzare il format e il logo Corestaurant  si impegnano a  versare  tra il 3-5% dell’affitto a organizzazioni non governative che lottano contro la povertà in maniera efficace, efficiente e con bilanci trasparenti.

Per sapere di più, manda una email a info@corestaurant.it

 

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