Un micro-ristorante in casa propria.

Sogni di far diventare la tua passione per la cucina un vero e proprio lavoro? Sogni di avere un ristorante tutto tuo nel quale scegliere menù, arredamento e stile? Ti inquieta però l’idea di imbarcarti in un impresa più grande di te? Perchè non apri un microristorante?

In giapponese il termine “crisi” è formato da due caratteri, uno significa rischio l’altro opportunità. Ed è proprio a partire da questa seconda faccia della crisi che si stanno aprendo nuove frontiere della ristorazione, tra le quali appunto i poco rischiosi, dal punto di vista imprenditoriale, micro ristoranti.

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In Germania, un tavolo da 4

E’ apparso un interessante articolo nel quale si segnala l’apertura, a Parigi, di un ristorante con soli due coperti, gestito dalla cuoca londinese Rachel Khoo che a una cifra popolare offre la possibilità di cenare con tre portate accompagnate da vino e acqua; inutile dire che per entrare a La petite cuisine à Paris c’è la fila e l’attesa per prenotare un posto è lunghissima. Ed è inutile dire che, anche se viene presentata come un’iniziativa unica nel suo genere, in realtà di posticini del genere ce ne sono parecchi, anche in Italia.

A Rieti  infatti, il più piccolo ristorante del mondo, è aperto da ben ventidue anni e  ha creato non solo l’idea ma anche il nome Solo per due. Lo ospita una struttura ottocentesca, circondata dalle vestigia di un’antica villa romana nel perfetto stile romantico italiano.  L’atmosfera è magica e d’altri tempi, quando ci si siede a tavola le luci si abbassano e si accendono i candelabri,  il cameriere si chiama usando un campanellino d’argento. Per molti anni questo preziosissimo spazio è stato l’unico a proporre questa originale formula ma, negli ultimi tempi, complice lo stimolo della crisi economica questa idea ha preso sempre più piede, tanto che i proprietari di Solo per due hanno creduto bene di registrare il marchio.

Su questa scia è nato il Peperino di San Miniato, il più piccolo locale della Toscana e nella capitale oltre all’esclusivo Tete a Tete, ubicato in un villa immersa nel parco di Veio  che offre anche molti altri servizi, come la piscina, l’arrivo in limousine, i fuochi d’artificio, il trasferimento in elicottero, spettacoli personalizzati e il pernottamento, si possono trovare il You and me di Claudio De Luca che, dopo una lunga esperienza a New York è tornato a Roma e dopo aver fatto da consulente al ristorante Le Garage, originalissimo locale posto sul tetto di una autorimessa, si è deciso a mettersi in proprio. Il suo locale offre un menù personalizzato rigorosamente Home made e ha solo due coperti. Claudio De Luca ha usato il villino di famiglia, ma questa idea può trovare molti luoghi in cui esprimersi e fiorire: un Garage  appunto, una barca, una casa, un giardino. Si tratta di fare la spesa, cucinare, arredare la sala solo per due persone che per una sera si sentiranno Principi in un altro tempo.

Mangiare senza doversi preoccupare di cucinare, venire serviti con attenzione, avere a disposizione un gruppo di persone, dai cuochi ai camerieri,  che si occupano di noi per far si che la nostra serata sia piacevole. Questo trattamento per molti secoli è stato privilegio di coloro che potevano permettersi in casa servitù e personale di cucina. Le osterie e le locande di solito venivano frequentate dal popolino, disposto a consumare il pasto in promisquità. A tutt’oggi mangiare al ristorante significa essere serviti e provare nuovi piatti con l’obbligo però di condividere lo spazio con perfetti sconosciuti.  Il segreto dei ristoranti Just for two sta proprio qui nel proporre agli ospiti un luogo dove la cucina, il servizio, l’amosfera ruotano  solo ed eslusivamente intorno ai loro desideri.

 

 

 

 

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Il termine CORESTAURANT è parte di un marchio registrato e contraddistingue  location o ristoranti aperti al pubblico che offrono ai loro clienti la possibilità di cucinare come nel proprio “ristorante per un giorno”.

La gestione dell’uso del marchio Qking Corestaurant si ispira all’idea di social business  teorizzata dall’economista premio Nobel Muahammad Yunus: i locali (o location) che intendono utilizzare il format e il logo Corestaurant  si impegnano a  versare  tra il 3-5% dell’affitto a organizzazioni non governative che lottano contro la povertà in maniera efficace, efficiente e con bilanci trasparenti.

Per sapere di più, manda una email a info@corestaurant.it

 

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