Cena fuori? Macché, l’ultima frontiera del food sono gli home restaurant. Le cene (private) a casa di perfetti sconosciuti, per dirla in italiano. Dopo Londra e New York, i Supper Club, che altro non sono che “ristoranti domestici”, sono sbarcati anche a Milano. Sono decine ormai i milanesi che, dopo una giornata passata alla scrivania o in ufficio, si cimentano ai fornelli. Chef per una sera. Pronti a sfornare manicaretti per perfetti sconosciuti ospitati a casa propria. Il costo? Dalle 30 alle 40 euro, in media. Ma dipende dalla cena. Di “cuochi casalinghi” non c’è che l’imbarazzo della scelta: basta visitare uno dei tanti siti specializzati, tra i più conosciuti il portale Gnammo.com, scegliere il menù preferito e in pochi click si prenota un posto a tavola a casa di un perfetto (home chef) sconosciuto. Un fenomeno in rapida crescita, tanto che recentemente se n’è occupato perfino l’autorevolissimo quotidiano finanziario “Il Sole 24 Ore”. Aprire un home restaurant è più semplice del previsto: se l’attività si svolge interamente in casa, non costituisce attività commerciale e non sono dunque necessarie particolari autorizzazioni sanitarie (anche se è consigliabile frequentare un corso di Haccp sulla sicurezza alimentare per poter “ufficialmente” manipolare gli alimenti). E se gli incassi sono inferiori ai 5.000 euro annui (lordi), soglia di esenzione dall’obbligo contributivo, non serve nemmeno la partita IVA. Vuoi metterti alla prova ai fornelli? L’home restaurant potrebbe fare al caso tuo.