Cucinare fa bene, parola di scienziato. A confermare, con tanto di prove scientifiche, ciò che chef e casalinghe sostengono da tempo, sono stati gli scienziati della Tohoku University, che hanno scoperto che …
… un’intensa attività ai fornelli migliora l’afflusso di sangue nella corteccia prefrontale, una zona del cervello con funzione di controllo del processo decisionale e delle capacità di calcolo.
I ricercatori giapponesi non hanno dubbi: destreggiarsi tra risotti, arrosti e verdure lesse non è così semplice come qualcuno potrebbe pensare.
L’’esperimento, condotto su quindici donne tra i 35 ed i 55 anni, con tecniche supersofisticate, come la tomografia ottica, ha infatti evidenziato che dedicarsi all’arte della cucina richiede complesse azioni cerebrali, tali da mantenere il cervello attivo e vitale.
L’effetto è positivo anche sugli uomini: con un corso di cucina di tre mesi, seguito per almeno 15 minuti al giorno, l’attività della corteccia prefrontale si fa ben evidente, con un conseguente aumento delle capacità di calcolo e decisionali.
Cucinare, dunque, non fa bene solo al palato ma anche (e soprattutto) al cervello.