“Residuo postamputationem traumaticam mixtum”, se vedete questa scritta davanti ai vostri occhi non siete in una facoltà di medicina o peggio in un obitorio. No, state semplicemente leggendo il menù del ristorante “Hospital” di Riga, uno dei locali più assurdi di tutto il pianeta dove, camerieri vestiti da infermieri, dopo avervi servito una “Compressio cerebri cum oculus dextra” possono se lo desiderate perfino imboccarvi.
Nel “Toillette” di Taiwan invece potete mangiare comodamente seduti su un Wc, mentre le pietanze vi vengono servite in ampi lavabi, per tovagliolo chiaramente la carta igienica.
Con che spirito ci si avvicina a questi luoghi: goliardico, curioso, leggermente perverso? Fortunatamente le altre stranezze che abbiamo trovato in questa nostra piccola ricerca sui ristoranti più “pazzi” del mondo, sono meno inquietanti.
C’è il ristorante volante, appeso
a una gru, con cuochi e camerieri che si muovono intorno ai commensali a ben venticinque metri di altezza. Quello sottomarino. Quello che galleggia su un’isola ecologica fatta di bottiglie di plastica riciclate. In Nuova Zelanda si può mangiare sul ramo di un albero.
Allo “Zauo” di Tokio si pesca da soli il pesce che poi ci verrà cucinato e servito mentre al “Coolbaby” di Pechino i protagonisti sono i cani, i padroni possono entrare solo come accompagnatori.
Gli amanti del naturismo possono ritrovarsi in un ristorante di New York dove una sera la settimana i clienti siedono ai tavoli completamente nudi mentre i camerieri si muovono intorno a loro vestiti di tutto punto.
Questa carrellata ci rassicura sul fatto che oltre a concentrarsi sulle ultime novità del tuch screen e del robotizzato la fantasia in fatto di ristoranti “inimmaginabili” è tutt’altro che avvizzita. Certo esistono anche luoghi come il “Robot kitchen” di Tokio dove tutto si gioca intorno a robot camerieri che servono a tavola seguendo le indicazioni del “computer di sala”, ma, come abbiamo visto, si può davvero osare l’impensabile..
E allora perché non tentare un ristorante in un automobile, su una zattera, sul tetto, in un hangar, e chi più ne ha più ne metta. L’immaginazione spesso arriva più lontano dei grandi finanziamenti, rendendo un luogo attraente e indimenticabile.
La stile può essere telematico, bizzarro o addirittura perverso, l’importante è innovare o meglio ancora stupire. Da profani e da clienti, vorremmo anche che la messa in scena non vada a totale discapito della qualità del servizio e soprattutto del cibo. In definitiva, se mai andremo in uno di questi posti, sara’ pur sempre per mangiare.